Vernissage

martedì
12 settembre 2017
ore 18:00

 

Periodo

dal 5 settembre
al 4 novembre 2017

da martedì a sabato
dalle 8:30 alle 24:00

Ai confini di Minas

Ai confini di Minas è un progetto che esplora la periferia di Unaì, una città nel nord ovest dello stato di Minas Gerais, non lontana dal distretto federale Brasilia e dagli stati di Goiás e Bahia.
Molti degli abitanti di questa zona, principale centro di produzione agraria del paese, sono contadini che si guadagnano la vita lavorando nei campi e occupandosi del bestiame. Il loro stile di vita è tuttora legato ai valori tradizionali del “Sertão” brasiliano che ha ispirato autori noti come João Guimarães Rosa.
Attraverso immagini di vita quotidiana e di ampi spazi, questo progetto, condotto tra il 2015 e il 2017, vuole essere fonte di riflessione e illustrare la dinamica tra la tradizione rurale e la modernità derivante dall’attuale urbanizzazione di Unaì.
Ai confini di Minas è un viaggio in un Brasile sperduto e senza tempo, apparentemente impassibile al contesto globale che lo circonda, come la grave crisi politica e sociale che affligge attualmente il paese.

Sabrina Maniscalco

Nel corso del 2014 la Commissione culturale del Canvetto ha deciso di focalizzare l’attenzione sulla fotografia professionale contemporanea. E far vedere a un pubblico interessato non solo nomi cosiddetti “grandi” o “conosciuti”.
Con grande piacere – e un po’ di orgoglio anche da parte della Commissione – posso inaugurare oggi in presenza della fotografa Sabrina Maniscalco la nona esposizione fotografica dal 2014.
Dopo le mostre dei fotografi Katja Snozzi, Jacek Pulawski, Sascha Corti, Matteo Fieni, Matteo Aroldi, Patrick Rohr e i fotografi di Palazzo Federale questa sera vi proponiamo di conoscere un grande talento ticinese, lasciarci portare tramite le fotografie di Sabrina nelle zone rurali del nord ovest dello stato Minas Gerais in Brasile…
Ho conosciuto Sabrina un paio di anni fa – come fotografa allora un po’ “cucciola” – una giovane donna da un lato molto, molto solare, dall’altro matura, intelligente e profonda nei pensieri. Capivo subito dai suoi primi scatti che evidenziava un grande potenziale.
Nata a Locarno nel 1987, dopo aver conseguito il Master in cinematografia presso l’Università di Losanna, Sabrina nel 2013 comincia a lavorare come fotografa freelance. Nel 2014 si reca per la prima volta all’estero lavorando come assistente alla fotografia in un documentario in Brasile. In seguito al conseguimento di altri impieghi nel cinema in giro per il mondo come still photographer, nel 2015 decide di lasciare definitivamente la sua dimora a Losanna e di dedicarsi alla carriera di fotografa documentarista. L’anno scorso si reca per la prima volta in Africa, in Senegal, per realizzare un reportage sulle biblioteche scolastiche con l’associazione ginevrina “Le voyage de l’amitié”. Le foto di questo viaggio hanno in seguito ricevuto una borsa dalla fondazione Sandoz per la creazione di un libro.
Le fotografie di Sabrina Maniscalco e il suo modo di lavorare ci mostrano da una parte “la documentarista” – dall’altra parte una grande empatia e quindi fotografia “sentimentale”. Ha un occhio eccellente per i piccoli dettagli, per spazi intimi.
Sabrina, grazie a questa sua duplice caratteristica, lavora e illumina contesti in cui luci, ombre e oscurità rendono tecnicamente interessanti e coraggiosi i suoi scatti.
Tramite le sue opere, ci racconta storie di vita quotidiana. Ci coinvolge in momenti e scenari perduti. È la semplicità che colpisce – quel disegnare con la luce.
Sono dunque molto felice di inaugurare la (prima) mostra personale di Sabrina.

Katja Snozzi

Biografia

Sabrina Maniscalco

Nata a Locarno nel 1987, dopo aver conseguito il Master of Arts in cinema presso l’Università di Losanna, Sabrina Maniscalco comincia nel 2013 a lavorare come fotografa freelance. Nel 2014 si reca per la prima volta in Brasile lavorando come assistente alla fotografia per un documentario. Dopo il conseguimento di altri impieghi nel cinema come still photographer nel 2016 si reca in Senegal per realizzare un reportage sullo stato delle biblioteche scolastiche con l’associazione umanitaria “Le Voyage de l’amitié”. Le foto di questo viaggio hanno in seguito ricevuto una borsa dalla prestigiosa fondazione ginevrina Sandoz per la creazione di un libro. Nel 2017 consegue la formazione postgrado in Fotografia Documentaria presso la IED di Madrid e decide di trasferirsi a Lisbona.

Vernissage

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