Vernissage
Sabato
9 novembre 2019
ore 14:30
Periodo
dal 5 novembre al 25 gennaio 2021
da martedì a sabato
dalle 8:30 alle 24:00
Aperture straordinarie
8 dicembre 2020
Chiusure
dal 26 dicembre 2019
al 6 gennaio 2020
Traces de glaces – Béatrice Devènes
Al giorno d’oggi la scomparsa dei ghiacciai è sulla bocca di tutti, ci preoccupa, ci inquieta. Il cambiamento climatico non è più solo un argomento per esperti. Riguarda tutta la società.
Ma non è sempre stato così. Nata in Vallese, Béatrice Devènes i ghiacciai li ha frequentati già in tenera età, senza veramente rendersi conto che un giorno non ci sarebbero più stati. Erano così imponenti, così immutabili, sembravano in effetti ancorati sulle vette per l’eternità.
Nel 2012, nell’ambito di un reportage sul ghiacciaio del Morteratsch, la fotografa percepisce la fragilità di questi giganti di ghiaccio. Qualche anno più tardi avvia un progetto fotografico volto a immortalare questi paesaggi ricchi di contrasti destinati a sparire. Gli esperti traggono ormai le medesime conclusioni, ossia la scomparsa della quasi totalità dei ghiacciai svizzeri.
La testimonianza visiva di Béatrice Devènes rivela quello che c’è ma che non ci sarà più, senza dare un giudizio, senza catastrofismo. Lo scioglimento del ghiaccio fa spazio alla roccia, i solchi che si formano sulle superfici una volta bianche e immacolate offrono uno spettacolo inatteso. La fotografia diventa un’incisione astratta. I dettagli messi in evidenza evocano dei paesaggi lunari, un deserto e, a tratti, una pelle di elefante. I ghiacciai si eclissano, si trasformano e si inchinano riverenti con grande classe. Questo paesaggio destinato a sparire cederà ben presto il posto a un nuovo decoro. La natura è fatta così. Resterà allora solo qualche traccia di ghiaccio.
Béatrice Devènes
Biografia
Béatrice Devènes
Nata a Sion nel 1967, Béatrice Devènes già presto sui banchi di scuola si annoia e sogna una sola cosa: “scrivere con la luce”.
Nel 1989 ottiene il suo diploma dalla sezione di fotografia della scuola superiore di arti applicate di Vevey.
Inizia a collaborare come fotografa indipendente con quotidiani e riviste ma anche con l’agenzia Reuters.
Nel 1995 viene assunta presso il Tages-Anzeiger a Zurigo dove partecipa allo sviluppo della redazione fotografica.
Riprende in mano la macchina fotografica nel 2001 per immortalare nella “Berna federale” la scena politica svizzera.
Insieme al fotografo zurighese Dominique Büttner realizza a più riprese, nel 2008 e nel 2014, la foto ufficiale del Consiglio federale. Per i Servizi del Parlamento documenta il lavoro dei deputati e del Consiglio federale come anche le trasferte di delegazioni parlamentari estere in visita in Svizzera. Nel 2012 realizza per i Servizi del Parlamento le fotografie per un libro sul Palazzo federale, del quale conosce ogni angolo.
Ma non si accontenta di osservare la politica federale. Percorre anche la Svizzera in lungo e in largo e nel contempo partecipa alla realizzazione di numerose pubblicazioni (libri, prospetti, rapporti annuali e siti internet) come anche di campagne elettorali.
Assieme alla fotografa Monika Flückiger pubblica un’opera dedicata alla multiculturalità del quartiere bernese di Bümplitz-Betlehem.
Da qualche anno ama salire sulle cime delle alpi puntando il suo sguardo su paesaggi in via di estinzione, i ghiacciai.